Roma – In Liguria “ben 470 chilometri quadrati sono ad elevato rischio idrogeologico e manca un Servizio Geologico”: il risultato è un “territorio fragile che non è più in grado di sopportare eventi meteorici di una certa portata”. Lo afferma Giuliano Antonielli, Consigliere Nazionale dei Geologi.
Come ricorda in una nota il Presidente Nazionale Gian Vito Graziano “nonostante tutte le emergenze in questo momento nessuna legge organica di governo del territorio vige sul territorio italiano” eppure dal solo 1996 al 2008 sono stati spesi 27 miliardi di euro per dissesto idrogeologico e terremoti. Graziano sottolinea che “6 milioni di italiani abitano nei 29.500 chilometri quadrati del territorio considerati ad elevato rischio idrogeologico e ben 1.260.000 sono gli edifici a rischio frane e alluvioni. Di questi sono 6000 le scuole e 531 gli ospedali”.
Il Consiglio Nazionale dei Geologi sottolinea come la stessa “Roma non è esente da rischi idrogeologici e da fenomeni di dissesto idrogeologico come le frane, anche se meno eclatanti, localizzate soprattutto lungo i margini occidentali dell’alto di Monte Mario – Gianicolo, o interessanti i versanti più acclini delle valli, approfondite dal reticolo fluviale, anche queste innescate spesso dall’intervento dell’uomo”.
Il Consiglio dei Geologi, conclude Graziano, torna a chiedere “una legge organica di governo del territorio che ricostruisca la filiera delle competenze, metta in campo azioni di manutenzione ordinaria e straordinaria dei nostri bacini idrografici, ponga le base di una riforma urbanistica”.